“Preoccupazione per i tagli all’editoria nella legge di Bilancio”
14.12.18
Radio Radicale svolge da anni un servizio pubblico indispensabile per le istituzioni. Non solo garantisce la copertura dell’attività del Parlamento e del governo, ma anche di altri soggetti decisivi nella vita democratica del Paese: dalla presidenza della Repubblica alla Corte Costituzionale, passando per il Csm e fino ad arrivare al Parlamento europeo. Un’attività quotidiana, che negli ultimi 42 anni è stata possibile senza pubblicità e senza distinzioni politiche o partitiche. Un lavoro che ha prodotto un archivio documentale che è patrimonio di questo Paese: 17.645 sedute dell’aula del Parlamento italiano, 99.460 interviste, 23.505 udienze dei più importanti processi degli ultimi trent’anni, 3.284 giornate di congressi di partiti, associazioni e sindacati, più di 40mila tra dibattiti e presentazioni dei libri, 9.721 tra comizi e manifestazioni, 22.599 conferenze stampa e più di 16mila convegni.
Bastano questi numeri per capire quanto sia inaccettabile l’emendamento alla manovra approvato in Commissione Bilancio alla Camera che proroga la convenzione tra il Mise e Radio Radicale dimezzandone da 10 a 5 milioni il corrispettivo economico che viene erogato (peraltro invariato da 11 anni) a fronte del servizio pubblico svolto dall’emittente.
L’auspicio dell’Associazione stampa